E se quello di cui abbiamo bisogno e che stiamo cercando è più vicino di quello che pensiamo..?
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
E se quello di cui abbiamo bisogno e che stiamo cercando è più vicino di quello che pensiamo..?
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
… accade che smetti di ascoltare soltanto e ti metti in ascolto, di te stesso.
Ci sono certi giorni che ti capita di ripensare alla tua storia; ai fantasmi che ti accompagnano, alle ombre che ti solleticano, alle fatiche che ti fanno compagnia e scorgi, tra le sfumature del tuo tempo, atti di coraggio e follia estrema.
E’ facile addentrarsi tra la nebbia dell’esistenza, specie se è la tua?
No. Lo so, ed ecco il motivo per cui, a prescindere, i pazienti godono di un rispetto non indifferente.
Ho letto.. da qualche parte che gli psicologi sono “persone inutili”.
HM (onomatopea dal fare analitico)
La citazione diretta fatta poc’anzi è un giudizio di valore, non un giudizio professionale che -pur se fosse-, risulta comunque un giudizio euristico fatto ad una categoria intera pertanto potenzialmente errato (suppongo comunque che la persona non sia abile nell’uso e nella comprensione dell’italiano… ma così… a sensazione).
Aspè.. prima che il tutto si leghi in maniera troppo stretta… Stavo dicendo qualcosa su quella citazione sull’inutilità mia. La citazione la dice lunga sulle guerre tra, con, chi, che ancora portiamo avanti.
E io sono pacifista nata e cresciuta.
Ne deriva che dico quel che penso, penso quel che dico ed auguro a tutti coloro che ancora pensano che gli psy siano gente degenerata, di finire quanto prima tra le stanze della psy (e non per questioni di parcella, con quella a stento ci paghiamo le bollette), ma per darsi la possibilità di provare a capir(si).
Detto ciò, in maniera per niente lineare ma si sa.. io seguo l’inconscio e l’inconscio ha come sua qualità l’atemporalità, farfugliavo qualcosa sugli atti di coraggio e follia che ci attraversano e attraversiamo.
Un’azione folle e coraggiosa che scuote, smuove, fa tremare i visceri dell’esistenza tua e magari di chi ti sta intorno. Un’azione, una presa di posizione… il tuo essere senza che sia, per gli altri, qualcosa di ordinario e ordinato. Un’azione che svuota lì per lì… ma che riempie, tempo dopo… come acqua a solco di terra secca, arida e crepata.
Muscolo cardiaco che pompa in maniera aspirante e premente che riceve sangue, energia, dalla periferia e lo spinge rimettendo tutto in circolo. Come sangue, la tua essenza raggiunge tutti i vari distretti del corpo assicurando al resto delle cellule ossigeno e il nutrimento per restare in vita.
Ecco… sono abbastanza sicura che quell’azione lì sia stata presente almeno una volta, in tutti noi; ricordala ogni tanto, rivivila e ripetila mentalmente, soprattutto quando le cose sembrano andare molto lontano da ciò che per te, tu desideravi.
(E se ti va bene magari trovi qualcuno che sente il tuo dolore come se -e non allo stesso modo, sostituendosi al tuo sentire- che ti prende sulle sue gambe e ti dondola dolcemente, fino a che la paura passa e i ricordi del coraggio scansano quelli della paura).
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.
“Non possiamo smettere di esplorare e alla fine della nostra esplorazione arriveremo là da dove siamo partiti e conosceremo quel luogo per la prima volta.
T.S. Elliot
Cos’è che spinge una persona a viaggiare?
Potrei rispondere a questa domanda in questo modo: l’uomo viaggia per andare alla scoperta dell’altro e per scoprire se stesso.
La risposta in apparenza è abbastanza semplice, anche se sono davvero tanti gli aspetti della personalità e del comportamento che mettiamo in gioco durante un viaggio o una vacanza.
Ad esempio, per le persone che associano il viaggiare alla scoperta e alla cultura, uno dei motivi che spinge una persona ad intraprendere un viaggio riguarda la propria costruzione identitaria, che avviene attraverso il confronto con l’altro. Per altre persone viaggiare è una vera e propria necessità psicologica primaria.
La differenza tra un turista e un viaggiatore, secondo uno psicologo statunitense Michael Brein, esperto in questo campo, sta nel soddisfacimento dei bisogni. Il turista tenderà infatti a soddisfare soprattutto i bisogni primari (alimentarsi, bere, sesso, pulizia, riposo..) : il viaggiatore invece tenderà a nutrire anche la propria curiosità e il proprio intelletto. La ricompensa per un eventuale fatica sarà prima di tutto mentale o risiederà nel superamento dei propri limiti.
Secondo la branca della Psicologia Sociale che studia il fenomeno del turismo ci sono otto motivazioni di base, che in maniera diversa e in combinazione, possono indurre a muoversi, a viaggiare e a scegliere una destinazione:
Insomma, forse ogn’uno di noi ha un motivo particolare per viaggiare e tutti possono vantarne una propria esperienza molto personale e particolare.
La cosa certa è che viaggiare è emozionante..
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
“Un uomo viaggia per tutto il mondo in cerca di quello di cui ha bisogno e torna a casa per trovarlo”
George Moore
A volte ci convinciamo che ciò di cui abbiamo bisogno sia qualcosa da cercare molto lontano dal luogo che ci accoglie. Per qualche ragione sconosciuta, la ricerca di quel bisogno interiore, ci fa viaggiare lontano e girare in lungo e in largo, senza meta.
In realtà quello che cerchiamo spesso è proprio davanti ai nostri occhi, dobbiamo solo avere il coraggio di aprirli e cominciare a guardare.
dott. Gennaro Rinaldi
“Son nato a Napoli.. perciò mi piace il mare..”
Cantava Pino Daniele. Il mare per me è sempre stato fondamentale. Non potrei concepire un mondo che non sia circondato da una distesa d’acqua; tutte le città che preferiscono hanno qualcosa in comune con l’acqua.. che sia il più ampio mare o un fiume che le attraversa: senza acqua non so stare.
Riflettevo mentre asciugavo i capelli, su quanto mare ci sia spesso stato tra me e le persone. Il mare connette, rende possibile l’unione e separa.
II mare fa viaggiare.. fa andare in vacanza.. è pieno di sogni e possibilità: sa di enigma pertanto di infinito.
L’acqua trova sempre un modo.. scorre anche se viene bloccata.. mal che vada crea un ingorgo e trovata la via di sfogo, cede alla sua irruenza.
Il mare sa essere sereno e pacifico.. beato.. quieto..
Il mare sa essere aggressivo e impetuoso; sa assumere mille sfumature dello stesso colore di base. Il mare sa chi è.
Tanto mare mi ha spesso diviso dalle persone; tanto mare ha saputo connettermi alle persone. Migliaia di onde e pensieri si sono fusi e confusi nel marasma della schiuma cerebrale che mi porto dietro.
Il mare manca anche se è lì e ti guarda..
Il suono delle onde, resta per me, il più bello mai ascoltato.. prima di lui.. solo un altro suono…
Mal di te https://www.youtube.com/watch?v=FGSlO5Ph6es
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.