La cura.

Il pezzo che propongo stasera è noto e tendenzialmente piuttosto apprezzato.

Quello che mi colpisce è il termine cura; due sono infatti le parole che ho più a cuore “grazie e cura”.

La cura -che è una dimensione- prima personale poi rivolta agli altri, volersi e voler bene; amare e amarsi, concedersi e concedere..

Prendersi cura dell’altro: ascoltare, accogliere, tendere la mano, tendere e proteggere il tuo mondo collegandolo in ascolto dell’altrui mondo.

Cura come un caffè la mattina.. scendere di corsa le scale per rendere un ombrello dimenticato..

Cura come una coperta calda, che avvolge tiene e contiene le paure della notte..

Cura come due occhi fissi e presenti; occhi che non hanno bisogno di parole perché riempiono e seguono con la scia della luce che emanano gettando calore su di un corpo..

Cura come la ricerca costante, il dubbio incessante, la risposta alle domande…

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

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